mercoledì 24 febbraio 2016



Homework #7

Presenza della parola macchina nel libro "Il pendolo di Foucault" di Umberto Eco.




La parola macchina compare 46 volte, di seguito un elenco delle parti più interessanti (sono state omesse soprattutto le parti in cui il termine macchina indicava l'automobile):

P.9
"La Citroén C 64 del '31 si offriva solo in spaccato, buon modello scolastico ma nascondiglio irrisorio. Neppure parlare della macchina a vapore di Cugnot, enorme, tutta caldaia, o marmitta che fosse."

P.10
"Ero in un museo della tecnica, mi dicevo, sei in un museo della tecnica, una cosa onesta, forse un poco ottusa, ma un regno di morti inoffensivi, sai come sono i musei, nessuno è mai stato divorato dalla Gioconda — mostro androgino, Medusa solo per gli esteti — e tanto meno sarai divorato dalla macchina di Watt, che poteva spaventare solo gli aristocratici ossianici e neogotici, e per questo appare così pateticamente compromissoria, tutta funzione ed eleganze corinzie, manovella e capitello, calderone e colonna, ruota e timpano."

P.18

"Ecco, stavo battendo alla cieca, e ora ho preso quel blocco di teratologie ortografiche e ho comandato alla macchina di ripetere il suo errore in coda a se stesso, ma questa volta l'ho corretto e finalmente esso appare pienamente leggibile, perfetto, da spazzatura ho tratto Pura Crusca."

P.20

"Una macchina non collabora, sa che deve ricevere la parola, non la riceve, tace."

P.23
Se questa macchina ti desse subito la verità non la riconosceresti, perché il tuo cuore non sarebbe stato purificato da una lunga interrogazione.

P.28
Ma siccome ero ubriaco, mi rimisi alla tastiera e digitai SOPHIA. La macchina mi richiese con cortesia: "Hai la parola d'ordine?" Macchina stupida, non ti emozioni neppure al pensiero di Lorenza.

P.134
Ma credo che attraverso di lei egli iniziasse ad avvertire il carattere erotico degli universi automatici, la macchina come metafora del corpo cosmico, e il gioco meccanico come evocazione talismani.

P.142

"Inquietante. Il trionfo della macchina in una chiesa gotica..."

P.143
"Ecco perché mi piace questa macchina: è stupida, non crede, non mi fa credere, fa quello che le dico, stupido io stupida lei — o lui."

P.230
""Lo avevo detto. Questa macchina dice solo quello che tutti sanno già." E se ne uscì sconsolato."

P.291
"E soprattutto un conto era creare il modello astratto delle combinazioni possibili e un conto pensare a una macchina in grado di metterle in atto."


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